La storia di Cascio gode nel medioevo di una documentazione relativamente ricca, specie per i secoli immediatamente anteriori al Mille.

Le preziose “carte” che ci permettono di avere un’idea della storia di questo paese i secoli così oscuri anche per centri di ben maggiore importanza, sono costudite negli Archivi Arcivescovili e di Stato di Lucca.

Il paese di Cascio “compare” per la prima volta nella storia nell’anno 834, in un atto in cui vengono devoluti “pro remedio animae” al Vescovato di Lucca, alcuni beni posseduti “in loco Cascio”.

Di questa eredità si conservano altri atti successivi di allivellazione da parte della curia ad abitanti del luogo. Questo grazie alla felice ubicazione geografica di Cascio che, nell’antichità, faceva sì che i suoi terreni fossero localmente tenuti un grande considerazione per la produzione vinicola.

Cascio, assieme ad atri paesi limitrofi, Valico, Trassilico, Ceserana ed i loro territori, essendo di confine fra i due stati, costituivano una vera e propria zona calda sottoposta periodicamente alle atrocità della guerra. Se dovessimo infatti registrare tutti i litigi, le scaramucce avvenute in Garfagnana fra la Repubblica di Lucca ed il Ducato di Modena non basterebbe probabilmente un libro.

A Cascio rimane come testimonianza storica di questo periodo e di questi eventi, la cinta muraria.

I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1615. La progettazione del fortizilizio fù curata dall’ingegnere militare Pasio Pasi, appositamente inviato in Garfagnana dal Duca di Modena.

La mole dell’opera appena incominciata non mancò di suscitare perplessità nel Duca Cesare, il quale, pochi giorni dopo, attraverso il Generale Bentivoglio, fece sapere al Pasi“essendo voce qua che a Cassio si lavora e si fa una muraglia molto forte S. A. mi ha ordinato di scrivere a V. S. E dirle ch’ella avvertisca di non lasciar fare cosa che convenga poscia quadrarla o che entrandovi altri s’abbia difficoltà a recuperare il luogo…”

Nonostante tale avvertimento i lavori proseguirono alacremente fino alla completa realizzazione dell’opera muraria.

La nuova struttura presentava la forma di un quadrilatero irregolare; le mura lunghe 725 braccia (circa 435 metri) che circondavano il paese erano dotate di una scarpatura piuttosto sporgente, di un cordolo e di cortine assai elevate con un camminamento per la ronda; erano fiancheggiate da cinque torrioni semicircolari e da due garitte per le sentinelle. Due porte di notevoli dimensioni guardavano la strada che costeggia le mura.

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